Il Giornale di Vicenza, 27 Aprile 2009
(Cronaca, pagina 21.)
L’INCONTRO. Tema del “Primolunedidelmese”
Le novità da Obama
«Con Obama si è aperta una nuova fase nei rapporti tra Usa ed America Latina, che potrebbe portare alla fine dell'embargo a Cuba». È ottimista Marco Cantarelli, direttore del bollettino centroamericano "Envio", dopo il vertice delle Americhe della settimana scorsa e le aperture del presidente americano nei confronti di Cuba.
Il tema è stato affrontato durante la serata organizzata all'Equobar dal laboratorio "America Latina" del Primolunedidelmese insieme all'associazione "Fratelli dell'Uomo", che ha visto protagoniste le agronome Claudia Ruiz, guatemalteca dell'ong Serjus, che si occupa di servizi sociali e giuridici a tutela dell'ambiente e delle donne, e Carmen Sotomayor, di Aopebi, associazione degli agricoltori biologici della Bolivia, che hanno raccontato le proprie esperienze.
«In Guatemala - afferma Ruiz - c'è una maggioranza di popolazione indigena che non viene coinvolta nella vita politica. Con Obama come con Bush si continua a parlare solo di crescita economica, senza pensare alle persone. Noi stiamo aiutando le organizzazioni di base a creare una comunità, con propri leader e sia parte attiva nella politica, rivendicando la sua terra, che non è solo uno spazio per produrre, ma anche uno spazio per vivere e crescere, in un sistema di agricoltura sostenibile».
Un concetto ripreso da Sotomayor, che ha illustrato la recente nazionalizzazione di miniere, raffinerie e agricoltura «i cui proventi ora restano in Bolivia, con un aumento del Pil del 6,7 per cento nel 2008. In agricoltura è stato indetto un referendum, nel quale il 90 per cento ha votato per la ripartizione delle terre in appezzamenti di 5mila ettari, non di 250mila. Il problema è che su questi terreni ci sono tensioni legate alle rivendicazioni dei precedenti proprietari».
Sulla situazione politica del Sud America si è soffermato soprattutto Marco Cantarelli. «Non si può più tornare indietro a prima del Vertice - afferma - Alle aperture di Obama ha risposto Raul Castro, affermando che lui aveva tre mesi all'epoca della Baia dei Porci, e quindi non ha colpa e dicendosi disposto al dial ammettendo l'esistenza di prigionieri politici. Il dialogo è in corso e si può pensare che un prossimo passo sarà togliere l'embargo a Cuba. Come e quando, però, è soggetto a variabili».
Un dialogo, però, che Fidel - almeno ufficialmente - si è affrettato a negare.
Maria Elena Bonacini