«Abbiamo fatto germinare le nostre idee per imparare a sopravvivere in mezzo a tanta fame, per difenderci da tanto scandalo e dagli attacchi, per organizzarci in mezzo a tanta confusione, per rincuorarci nonostante la profonda tristezza.
E per sognare oltre tanta disperazione.»


Da un calendario inca degli inizi della Conquista dell'America.
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Vicenzapiù, 21 Marzo 2009

Stralcio dell'articolo apparso su Vicenzapiù, n.141 del 21 Marzo 2009, a pagina 10, dal titolo:

I cooperanti
La voce delle onlus vicentine che hanno progetti di cooperazione nei paesi in via di sviluppo.
I progetti, i problemi, i rischi. “Il tempo in cui bastava la motivazione ideologica e umanitaria è finito: oggi serve una formazione specifica rigorosa
”.

di Andrea Alba

Giovani, parlano più lingue, altamente specializzati, preferibilmente con un “master” alle spalle. Sono i cooperanti delle onlus vicentine che operano nel Terzo Mondo: un vero e proprio microcosmo di solidarietà spesso sconosciuto. Dopo il caso di Mauro D’Ascanio, l’operatore vicentino di Medici Senza Frontiere rapito e poi rilasciato nei giorni scorsi in Sudan (Africa subsahariana), le associazioni no profit si pronunciano su rischi, pericoli e realtà quotidiana di questo mestiere. Ne esce anche un ritratto del cooperante che non ci si aspetterebbe: «Il tempo in cui bastava la semplice motivazione ideologica e umanitaria, quello dei volonterosi con “ricciolini e chitarra” pronti a partire è finito – ci spiegano i responsabili di molte associazioni -: oggi per fare il cooperante serve una formazione specifica rigorosa.
E’ inoltre indispensabile un rapporto continuo e costante con associazioni e strutture locali, sul posto». Ed il rischio è sempre dietro l’angolo: i rapimenti sono i casi più gravi, ma la possibilità di incappare in una sparatoria, di subire violenze o di essere rapinati è sempre presente, dalla Colombia al Congo, dal Brasile all’India.

I bandi regionali

Una regia unica o un coordinamento delle iniziative in questo campo non c’è. Ma per farsi un’idea di cosa c’è sul territorio si può dare un’occhiata ai bandi per l’assegnazione di fondi regionali. Più di dieci progetti di sviluppo in Paesi sottosviluppati sono stati presentati da altrettante onlus o associazioni di volontariato vicentine alle Regione Veneto nel 2008, nella speranza di ottenere finanziamenti. Fra queste ci sono la “S.O.S. Bambino International Adoption onlus” di Vicenza con il progetto “Sete di vivere!” nell’Africa subsahariana, in Tanzania; l’associazione “Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo” di Vicenza con un progetto di microleasing al femminile in Nicaragua, America Latina; “Solidarietà in…comune” onlus, di Longare, con un progetto in Sudan per il completamento Bakhita’s Children Center e la realizzazione di una scuola primaria; la cooperativa sociale “Libra” di Marostica con il piano per realizzare un impianto di pannelli solari fotovoltaici in un politecnico in Tanzania; l’onlus “Progetto Alepè” di Sarego con un programma di prevenzione della trasmissione maternoinfantile del virus Hiv (Aids) in Costa d’Avorio (Africa subsahariana); l’associazione bassanese “Quilombo – Casa de la Esmeralda” con il progetto Cedipf, Centro di sviluppo infantile e promozione familiare in America Latina; la “A.So.C.” onlus di Vicenza con un programma per l’igiene e il sostegno alimentare di bimbi e adolescenti di strada a New Delhi, in India; la “Solinte” di Vicenza con il piano “Piccoli artigiani crescono”, da attuare nel Benin (Africa subsahariana); la “Association Annuance Songthaba” di Trissino con un progetto per l’allevamento di pollame da cortile in Costa d’Avorio. Oltre a questi, altri due progetti sono stati presentati alla Regione dall’Ulss 6, e un altro dalla parrocchia “La Madonnetta” di Arzignano.
Le onlus citate sono comunque solo una piccola parte di quelle che, con base nel Vicentino, operano e si adoperano per portare solidarietà nel Terzo Mondo. E all’elenco bisognerebbe aggiungere anche i molti vicentini che sono impegnati con associazioni di livello nazionale o internazionale, come Medici Senza Frontiere o Emergency.
(...)

  • Ndr: l'evidenziato è nostro

 

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