«Abbiamo fatto germinare le nostre idee per imparare a sopravvivere in mezzo a tanta fame, per difenderci da tanto scandalo e dagli attacchi, per organizzarci in mezzo a tanta confusione, per rincuorarci nonostante la profonda tristezza.
E per sognare oltre tanta disperazione.»


Da un calendario inca degli inizi della Conquista dell'America.
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NICARAGUA / Daniel Ortega presidente: dal "potere dal basso" al governo

Vittoria di Daniel Ortega e del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale. Maggioritario appoggio alla destra, presentatasi in questa occasione divisa: da un lato, l’Alleanza Liberale Nicaraguense di Eduardo Montealegre, ha attratto il voto urbano; dall’altro, il Partito Liberale Costituzionalista, quello rurale. La divisione della destra spiega, sopra ogni altra fattore, la vittoria dell’FSLN. Minoritario appoggio al Movimento di Rinnovamento Sandinista. Risultato: uno scenario politico con meno novità rispetto a ciò che molti si aspettavano.

Di Nitlapán-envío. Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Una destra divisa politicamente e socialmente

Mentre l’FSLN ha gestito una campagna elettorale light, all’insegna del colore rosa e profusa di amore, la destra ha seguito la strategia che porta avanti da una decina di anni: alimentare la paura “del Daniel Ortega degli anni ‘80”. Ma si è trovata divisa. Nelle zone rurali ha prevalso il partito liberale tradizionale, cioè il PLC. Mentre, nelle zone urbane ha prevalso l’ALN. Divide et impera, dicevano i romani: così Daniel Ortega è potuto tornare al governo.

Di Nitlapán-envío. Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Per gli Stati Uniti, solo una battaglia perduta

Tutte le tattiche elettorali messe in campo dagli Stati Uniti in queste elezioni sono fallite: la destra si è presentata divisa e il suo avversario ideologico è risultato vincente. Tuttavia, per gli Stati Uniti, si tratta solo di una battaglia persa, perché hanno proiettato nello scenario politico e nell’immaginario dell’elettorato un progetto che si annuncia strategico per la destra nicaraguense: l’Alleanza Liberale Nicaraguense.

Di Nitlapán-envío. Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Dietro la "fiducia" dei "poteri forti" serpeggia il nervosismo

I segnali economici e finanziari di queste prime settimane annunciano problemi e contraddizioni importanti. L’élite imprenditoriale, che non aveva certo auspicato il successo di Daniel Ortega, è ora alla ricerca di nuova legittimazione. Il neo presidente si è affrettato ad incontrarla. Le dichiarazioni dell’impresa privata sono all’insegna dell’apertura al nuovo governo, ma non riescono a nascondere le tensioni.

Di Nitlapán-envío. Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Parlamento: gli scenari possibili e quelli probabili

Si è sempre detto che sarebbe stata cruciale la nuova composizione dell’Assemblea Nazionale per verificare l’esito elettorale. Ebbene, il parlamento che inizia la legislatura nel 2007 non è poi così nuovo. Il numero di deputati ottenuti dal Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, dal Partito Liberale Costituzionalista e dall’Alleanza Liberale Nicaraguense permette al primo, che ora controlla l’esecutivo, di rinnovare il patto con il PLC, che tante conseguenze negative ha già avuto per il Paese. Ma gli consente anche di dar vita ad un’alleanza con l’ALN, il che legittimerebbe l’FSLN di fronte al capitale nazionale e internazionale. L’equilibrio è precario e ci sono cinque anni davanti.Di Nitlapán-envío. Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Chi sono gli elettori sandinisti?

Si è sempre detto che sarebbe stata cruciale la nuova composizione dell’Assemblea Nazionale per verificare l’esito elettorale. Ebbene, il parlamento che inizia la legislatura nel 2007 non è poi così nuovo. Il numero di deputati ottenuti dal Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, dal Partito Liberale Costituzionalista e dall’Alleanza Liberale Nicaraguense permette al primo, che ora controlla l’esecutivo, di rinnovare il patto con il PLC, che tante conseguenze negative ha già avuto per il Paese. Ma gli consente anche di dar vita ad un’alleanza con l’ALN, il che legittimerebbe l’FSLN di fronte al capitale nazionale e internazionale. L’equilibrio è precario e ci sono cinque anni davanti.

Di Nitlapán-envío. Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / MRS: un Messaggio di Rispetto al Sandinismo

Perché i risultati elettorali dell’MRS sono al di sotto delle (sue) aspettative? Come è possibile che Daniel Ortega abbia ancora tanto appoggio nel campo sandinista, considerando la sua vicenda politica degli ultimi anni? Sono domande facili che richiedono però risposte complesse. L’autore, cooperante negli anni ‘80 in Nicaragua e oggi impegnato in una ONG spagnola, ne propone solo alcune, guardando al Nicaragua nella prospettiva che dà la lontananza geografica e la vicinanza ideale alla causa di quel popolo.

Di Iosu Perales. Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Un cambiamento drammatico, una tragedia culturale

Nei giorni successivi alla vittoria elettorale dell’FSLN, mentre Daniel Ortega ripeteva a banchieri e investitori stranieri che non ci sarà alcun drammatico cambiamento macroeconomico, proliferavano dichiarazioni, comunicati e analisi all’insegna del “beneficio del dubbio” e del “voto di fiducia” al nuovo presidente. La campagna elettorale dell’FSLN, caratterizzata da una continua manipolazione del cristianesimo e la svolta drammatica che, alla vigilia del voto, ha rappresentato la penalizzazione dell’aborto terapeutico, motivano la sfiducia, la preoccupazione e i dubbi senza beneficio.

Di María López Vigil. Ha collaborato alla traduzione Sara Menozzi. Redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Il commento di Dora Marí­a Téllez (MRS)

In un incontro improvvisato di simpatizzanti, candidati e attivisti dell’MRS, Dora María Téllez, che non ha ottenuto il seggio parlamentare cui aspirava, ha affermato: «Partecipando al processo elettorale non abbiamo affrontato solo una sfida elettorale, ma culturale, la più difficile.

Di Marco Cantarelli, su nota di envío.

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GUATEMALA / Questione indigena: è possibile un fenomeno alla "Evo Morales" in Guatemala?

L’evoluzione della situazione in Bolivia e, in particolare, gli eventuali successi e, pure, i passi falsi del governo di Evo Morales, sono destinati ad avere delle conseguenze sulle prospettive politiche in Guatemala. Tuttavia, probabilmente non prima del 2011. Quali sono le differenze e le affinità fra i due Paesi, che possano far sperare in  un cambiamento simile in Guatemala?

Di Juan Hernandez Pico. Ha collaborato alla traduzione Anna Negri. Redazione di Marco Cantarelli.

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NORD/SUD / Le radici ideologiche del muro anti-immigranti

Qual è l’identità di un Paese che si circonda di muri e che si trincea dietro leggi paranoiche? Le proposte centroamericane e latinoamericane in materia di emigrazione devono tener conto del modo in cui gli statunitensi si pensano e con quali mattoni ideologici costruiscono i loro muri.

Di José Luis Rocha. Ha collaborato alla traduzione Anna Negri. Redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Banditi del XXI secolo: allucinazioni senza frontiere

I giovani delinquenti in Nicaragua sono cambiati rispetto al passato. Prima lanciavano pietre, ora se le fumano. Prima avevano i piedi per terra, la loro terra, ora hanno la testa fra le nuvole per effetto delle droghe. Il consumo e il commercio di droga sono diventati l’oggetto principale delle loro attività.

Di José Luis Rocha. Ha collaborato alla traduzione Anna Negri. Redazione di Marco Cantarelli.

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CENTROAMÉRICA / Mini-dizionario sulle bande

Per una pandilla (si pronuncia: pandiglia; e, di conseguenza, un suo componente si dice: pandigliero) il nome è molto importante. Riflette il suo radicamento nel territorio, la missione che si è data, i gusti musicali, televisivi e cinematografici dei suoi membri, a volte la loro estrazione o composizione sociale, spesso una caratteristica somatica del loro capo, l’abbigliamento o il portamento dei suoi componenti... Il nome, va da sé, identifica. Ma l’identificazione di una banda va ben aldilà di quella del singolo individuo. Costituisce una sorta di vincolo ideale. Pertanto, raramente il nome di una banda è scelto per caso. La ricchezza che tali nomi rivelano è insospettabile. La loro traduzione è il più delle volte difficile, sia perché gran parte dei significati autentici non si trova nei vocabolari, sia perché i significati non sono quelli che appaiono scontati, sia perché le nuove generazioni di pandilleros a volte non ricordano più i tratti originari della loro stessa banda...
L’autore di questi articoli, José Luis Rocha, che per la sua ricerca sul campo è entrato in contatto con molte delle bande qui citate, mi ha aiutato a decifrare alcuni di questi significati.
Per evitare di appesantire il testo con ripetute parentesi di spiegazioni redazionali, ho preferito raccogliere a parte tali termini, proponendovi questo mini-dizionario sulle pandillas centroamericane, rispetto al quale ogni vostro commento è benvenuto.
I termini appaiono in ordine alfabetico e non di apparizione nel testo. Quando possibile, ometto l’articolo che spesso precede il nome.

Di Marco Cantarelli, con la consulenza di José Luis Rocha.

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NORD/SUD / "Pandilleros": ribelli o criminali?

Come mai le due bande più violente del Centroamerica, le Maras 13 e 18, non agiscono in Nicaragua?  Perché, in questo Paese, le bande giovanili, pur numerose e molto attive, sono meno violente rispetto a quelle presenti in altri Paesi centroamericani? Sul tema della violenza minorile abbondano paure, leggi e leggende. Segno che bisogna studiare più a fondo tale fenomeno.

Di José Luis Rocha. Ha collaborato alla traduzione Anna Negri. Redazione di Marco Cantarelli.

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NICARAGUA / Droghe e AIDS: ormai è emergenza

In Nicaragua, il consumo di droghe, fra cui quelle iniettate in vena, sta crescendo a vista d’occhio. Oltre alle tossicodipendenze stanno aumentando anche i casi di AIDS. Il Paese non è più solo un corridoio del narcotraffico e non accorgersene può comportare un gravissimo errore: quello di sottovalutare l’importanza e l’urgenza di avviare programmi di educazione preventiva.

A cura della Fondazione Nimehuatzin, istituto nicaraguense specializzato nella prevenzione dell’AIDS. Ha collaborato alla traduzione Sara Menozzi. Redazione di Marco Cantarelli.

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