«Abbiamo fatto germinare le nostre idee per imparare a sopravvivere in mezzo a tanta fame, per difenderci da tanto scandalo e dagli attacchi, per organizzarci in mezzo a tanta confusione, per rincuorarci nonostante la profonda tristezza.
E per sognare oltre tanta disperazione.»


Da un calendario inca degli inizi della Conquista dell'America.
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NICARAGUA / Maktub? Cioè, sta scritto che...

Questa parola, assai comune in lingua araba, si può tradurre con: “sta scritto”. E sebbene in Nicaragua, quasi niente si possa definire già “scritto”, tante sono le sorprese, ad un anno dall'appuntamento elettorale, temuto, desiderato e atteso, vari eventi del mese di Ottobre inducono a qualche riflessione su ciò che “sta scritto” e cosa non lo è ancora, in vista delle elezioni del 2011. Roberto Rivas, che occupa illegalmente la presidenza del Consiglio Supremo Elettorale, ha convocato le elezioni generali per Domenica 6 Novembre 2011. Lo stesso giorno, Arturo Valenzuela, che occupa l'incarico di sottosegretario per gli affari dell'emisfero occidentale del governo degli Stati Uniti, si è riunito a Managua con il presidente Daniel Ortega e con rappresentanti dell'opposizione politica. Negli stessi giorni, dalle fila del Partito Liberale Costituzionalista son arrivate voci sempre più critiche contro l'ex presidente Arnoldo Alemán. Fra esse, quella di Maximino Rodríguez, deputato del PLC eletto a Matagalpa, per il quale «Alemán è finito». D'altro canto, qualche giorno dopo, il governo venezuelano ha reso noto che non farà più “donazioni” al governo nicaraguense, ma “prestiti”, che ovviamente andranno ad incrementare il debito.

Di Nitlapán-envío. Traduzione e redazione in italiano di Marco Cantarelli.

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