NICARAGUA / Due uragani ed una pioggia di aiuti finanziari cambiano lo scenario
La forza distruttiva degli uragani ha modificato il panorama politico nazionale. In ragione della difficile congiuntura, i grandi gruppi imprenditoriali premono per avviare un “dialogo nazionale” con il regime di Daniel Ortega; il quale si appresta a trarre profitto dalle calamità naturali grazie agli aiuti finanziari multilaterali, mentre si prepara alla prossima farsa elettorale.
Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.La sconfitta elettorale di Trump del 7 Novembre 2020 ha coinciso con il passaggio di due potenti uragani in Nicaragua, identificati con le lettere greche Eta e Iota (dal momento che tutte le altre lettere dell’alfabeto, con le quali vengono denominati questi fenomeni naturali durante l’anno, erano esaurite, ndr).
L'uragano Eta è arrivato in Nicaragua il 3 Novembre; Iota il 16. Dopo il devastante passaggio del primo nella regione caraibica settentrionale, nel “triangolo minerario” e, in generale, nel Nord del Paese, è piombato Iota, considerato l'uragano che ha toccato con più forza terra nicaraguense in oltre un secolo, dati i suoi venti di 260 chilometri l'ora. Iota ha seguito inizialmente lo stesso percorso di Eta, ampliando, poi, il suo raggio d’azione, dapprima al Sud del Paese e, quindi, all’intero territorio nazionale, rovesciando piogge torrenziali. Il bilancio ufficiale parla di 21 morti – 28 secondo l’opposizione –, tra cui una decina di bambini trascinati dalle acque e frane nel Nord del Paese.
Migliaia di nicaraguensi sono rimasti senza un tetto sotto cui ripararsi, sopravvivendo con acqua e cibo forniti loro da organismi nazionali ed internazionali. Sono state le persone più emarginate della costa caraibica settentrionale e di altre zone dell'interno ad essere colpite da questa tragedia. Nel Caribe, Iota ha provocato i maggiori disastri in aree che hanno conosciuto la deforestazione legata all'invasione di coloni, rimaste in balia dei venti che non incontravano resistenza nei boschi.