NICARAGUA / Il dado è tratto?
L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca ha impresso un'accelerazione alle dinamiche politiche nicaraguensi. La strategia preelettorale di Ortega – le elezioni sono previste nel prossimo Novembre – punta a far credere che lo stesso uscirà vincitore dalle urne e che, quindi, seguiranno altri cinque anni di dittatura: in breve, il “dado è tratto”. Per l'opposizione, invece, il tempo stringe; tuttavia, la sfida dell'unità è lungi dall’essere vinta. Soltanto un voto massiccio della maggioranza azul y blanco (dai colori della bandiera nazionale), riunita intorno ad una piattaforma politica e ad una candidatura in grado di attrarre l’elettorato, può smentire il motto latino e cambiare la “sorte” del Nicaragua. Ma, ci sono le condizioni perché ciò accada?
Traduzione e redazione di Marco Cantarelli.
Il Nicaragua ha iniziato il nuovo anno “alla cieca” circa l'evoluzione della pandemia e le possibili mutazioni del coronavirus, e in attesa di un vaccino.
Il regime si sente più forte grazie alle risorse internazionali ottenute per fronteggiare la pandemia e le conseguenze degli uragani che hanno devastato i Caraibi nel Novembre 2020.
La maggioranza azul y blanco entra nel nuovo anno alternando speranze e delusioni, in un quotidiano clima di incertezze. L'opposizione alla dittatura comincia a rendersi conto che quest'anno potrebbero aprirsi le porte al cambiamento iniziato nell’Aprile 2018.