Locandine promemoria 2005
Anno VIII - Incontro n. 565 Dicembre 2005, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza
Lo chiamavano Quarto Potere
L’autonomia e l’indipendenza dell'informazione sono sempre state considerate un caposaldo della democrazia maturata in Occidente. Al punto che il controllo che essa è chiamata ad esercitare sulle istituzioni politiche, giuridiche ed economiche, è stato presentato come un "potere" necessario e vitale nelle società moderne. Del resto, il progresso tecnologico consente ormai a tutti, o quasi, di accedere a fonti di informazione, conuna rapidità e un’ampiezza inimmaginabili soltanto fino a pochi anni fa. Tuttavia, possiamo dirci oggi davvero più informati, più attenti, più preparati e, dunque, in migliori condizioni per formarci un'opinione e liberi di prendere decisioni consapevoli? Mai come in questi anni, infatti, assistiamo a processi di concentrazione mediatica in poche mani, all'emergere di conflitti di interesse giganteschi, a censure, manipolazioni e bugie ripetute fino a farle sembrare ovvietà; basti pensare alla guerra in Iraq. Così, per i giornalisti che non sono embedded, cioè al seguito delle truppe, documentare la guerra diventa impresa improba e rischiosa. Ed è certo un segno dei tempi la notizia – se non è vera è, purtroppo, verosimile... – che al presidente Bush, qualche tempo fa, pare fosse venuto in mente di sbarazzarsi di una tv araba e scomoda, quale Al Jazeera; come? Bombardandola, of course! In questo quadro, si può ancora parlare di informazione libera?
- Roberto Reale, giornalista RAI; docente di linguaggio radiotelevisivo all’Università di Padova; coordinatore del progetto Media e Democrazia sviluppato da Informazione Senza Frontiere; segretario della Information Safety and Freedom, saggista
Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Rete Lilliput; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO
Anno VIII - Incontro n. 557 Novembre 2005, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza
Migranti fra diritto ed esclusione
Un recente reportage del giornalista Fabrizio Gatti, de L’Espresso, fintosi kurdo sbarcato a Lampedusa, ha riportato all’attenzione dell'opinione pubblica la questione dell’accoglienza degli immigrati. Nei fatti, gli obbrobri descritti, che sarebbero avvenuti nei Centri di Permanenza Territoriale, non fanno altro che confermare la tendenza, strisciante ma costante e incisiva, a configurare una sorta di diritto "separato", se non proprio di un'area di "non-diritto", che dall’inizio segna il cammino della persona immigrata, che si plasma poi in molteplici aspetti della vita sociale, culturale e politica, dando luogo, fra l’altro, a forme di discriminazione, razzismo, diffidenze e paure, anche reciproche. Ma, tutto ciò è inevitabile o sono possibili altre strade di integrazione, socializzazione e partecipazione civica. Quali?
- Gabriele Brunetti, segretario regionale ANOLF-CISL (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere) del Veneto
- Manuel Maffi, responsabile Dipartimento Immigrati CGIL Vicenza
- Simonida Marinkovic, mediatrice culturale a Vicenza
Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Rete Lilliput; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO
Anno VIII - Incontro n. 543 Ottobre 2005, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza
Servono ancora le Nazioni Unite? A chi e a che cosa?
ONU inutile, incapace, inefficace, impotente, asservita all’Impero. E ancora: carrozzone burocratico, costoso e, persino, corrotto. Eppure, ONU preziosa, guai se non ci fosse, pur sempre un argine allo strapotere dei Grandi, comunque uno strumento e una speranza per i popoli (e i poveri) della Terra. Insomma, ONU da chiudere per alcuni; da salvare per altri; da riformare, magari, per i più... Sì, ma come? La recente Assemblea Generale dell'organizzazione, in occasione del suo 60° compleanno, ha evidenziato tutti i limiti che la affliggono. Ma anche riproposto questioni cruciali su cui società che si dicono civili non possono fare a meno di far sentire la propria voce
- Antonio Papisca e Marco Mascia, del Centro Interdipartimentale sui Diritti Umani e i Diritti dei Popoli, dell’Università di Padova
Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Rete Lilliput; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO
Anno VIII - Incontro n. 536 Giugno 2005, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza
Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo: scontro o incontro di civiltà?
- Luigi Sandri, giornalista
Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO
Anno VIII - Incontro n. 522 Maggio 2005, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza
Acqua: la posta in gioco
Si calcola che almeno un miliardo e mezzo di persone al mondo non abbiano accesso all’acqua potabile. Ma anche per il resto dell’umanità questo bene comincia a scarseggiare, a causa della riduzione delle falde acquifere, del loro inquinamento, dello spreco irresponsabile in tante attività umane. Sta di fatto che sono in aumento nel mondo i conflitti, sociali ma anche militari, per il controllo di questa risorsa vitale: dalla valle del Giordano in Medio Oriente all’altopiano boliviano, dall’Uruguay a Napoli, dall’India alla nostra città. Nell’antichità, per l'umanità l’acqua era abbondante e gratuita. Costruire acquedotti e installare fontane per dar da bere ai cittadini era segno di civiltà per gli antichi Romani. Oggi, come ogni risorsa naturale "limitata", anche l’acqua potabile ha costi crescenti e non di rado capita di pagarla a prezzi superiori ad altre bevande. E come per ogni "cosa", secondo il dogma neoliberista, è anch’essa un bene da privatizzare, perché - si dice - solo togliendo la sua gestione al potere pubblico e affidandola al privato, si eviteranno gli sprechi. Ma è poi vero? Senza acqua, si sa, non c’è vita. Ma se anche questo liquido così naturale, essenziale e universale diventa motivo di profitto di pochi, che vita è?
- Teresa Isenburg, docente di Geografia Politica ed Economica all’Università degli Studi di di Milano ed esperta del Comitato italiano del Contratto Mondiale sull’Acqua
Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO
Anno VII - Incontro n. 517 Marzo 2005, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza
Le nuove povertà a Vicenza
Vicenza, città dell’oro, ricca, a tratti persino opulenta; ma fatta anche di poveri, nuovi e vecchi, nascosti il più delle volte nelle pieghe della società. Povertà economica, monetaria, abitativa, materiale e, pure, culturale. Quali sono le nuove e maggiori aree di disagio, quali i bisogni insoddisfatti, quali le risposte tentate e quelle ancora da trovare
- Maria Cristina Ghiotto, ricercatrice, autrice di un recente studio sul tema commissionato e pubblicato dalla Caritas vicentina
Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; ACRA; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO
Anno VII - Incontro n. 507 Febbraio 2005, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza
Un mare di interrogativi nel dopo-maremoto
Nella ricostruzione e nella ripresa economica delle zone devastate dallo tsunami sono in gioco interessi geopolitici ed economici di straordinaria importanza e grandezza, non soltanto per il futuro dell’Asia. Quali scenari si prefigurano? Quali forze ed alleanze si confrontano? Mai come in questa tragedia l’umanità intera si è dimostrata solidale con le vittime del disastro. Eppure, alto è il rischio che molte delle promesse di aiuti internazionali restino tali. Fra emergenza e sviluppo, come cambiano la cooperazione internazionale e quella italiana, in particolare? Passata l’onda, tutto tornerà come prima in quei "paradisi turistici" o non sarebbe il caso di avviare qualche riflessione un po’ più lungimirante sulla questione?
- Alfredo Somoza, antropologo dello sviluppo, fra i fondatori dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale
- Nel corso della serata, testimonianza di Gianni Cappellotto, del MLAL, di ritorno dal Forum di Porto Alegre
Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; ACRA; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO