«Abbiamo fatto germinare le nostre idee per imparare a sopravvivere in mezzo a tanta fame, per difenderci da tanto scandalo e dagli attacchi, per organizzarci in mezzo a tanta confusione, per rincuorarci nonostante la profonda tristezza.
E per sognare oltre tanta disperazione.»


Da un calendario inca degli inizi della Conquista dell'America.
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Locandine promemoria 2006

Anno IX - Incontro n. 644 Dicembre 2006, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

L’affannosa ricerca di una exit strategy
Le dimissioni del Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, seguite alle elezioni di "medio termine" in cui i Democratici hanno riconquistato la maggioranza nel Congresso degli Stati Uniti, sanciscono il fallimento della politica fin qui seguita in Iraq dalla Casa Bianca. Cosa accadrà ora?I Democratici chiederanno il ritiro delle truppe o Bush ne invierà di più? O, piuttosto, il presidente farà propria la tesi dell'ex segretario di Stato Baker che punta alla partizione in tre del Paese (curdi a Nord, sciiti a Sud, sunniti al centro)? Intanto, la 173° brigata aviotrasportata USA, di stanza a Vicenza, è in partenza per l’Iraq... Nel contesto di crisi dell’unilateralismo statunitense, quale ruolo può tornare a svolgere nella polveriera mediorientale la "vecchia" (come ebbe a dire Rumsfeld) Europa e, in particolare, l'Italia, per cercare una via d’uscita dalla guerra, dal terrorismo, dallo "scontro di civiltà", dal caos in cui siamo finiti?

  • Mario Nordio, esperto di questioni euroasiatiche e docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Gruppo Italia 81 Amnesty International; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Progetto Mondo - Movimento Laici America Latina (MLAL); Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

 

Anno IX - Incontro n. 636 Novembre 2006, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

Difendi i loro diritti!
Il Commercio Equo e Solidale contro lo sfruttamento del lavoro dei bambini. Movimenti sociali e prospettive della campagna nel 2007. Il "Progetto Iqbal: formare cittadine e cittadini del mondo"

  • Donata Frigerio, coordinatrice della Campagna NEWS! della rete europea delle Botteghe del Mondo
  • Víctor Hugo Villalba Domínguez, rappresentante dei movimenti dei bambini lavoratori CONNATS del Paraguay e MOLACNATS dell’America Latina
  • Andrea D’Ascanio, Cooperativa UNICOMONDO

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Gruppo Italia 81 Amnesty International; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Progetto Mondo - Movimento Laici America Latina (MLAL); Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

 

Anno IX - Incontro n. 622 Ottobre 2006, ore 20:30, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

Immigrati: i dilemmi dell'integrazione
La figlia sogna un futuro alla "occidentale"? Meglio morta, dice un padre-padrone pakistano, che passa dalle parole ai fatti, a Brescia. Vita da incubo in via Anelli e dintorni, a Padova: meglio un "muro", anche se "provvisorio", dicono, almeno per controllare chi spaccia. In Puglia, sono spariti dei polacchi che raccoglievano pomodori; sono cose che capitano, quando vige la schiavitù... All’Argentario, una ragazza honduregna salva dalle onde la bimba che aveva in custodia, ma annega, da clandestina; merita una medaglia; non era meglio darle, prima, un permesso di soggiorno? A Lampedusa continuano gli sbarchi e nel Mediterraneo continuano i naufragi. Diritti di cittadinanza, nell’incontro/scontro di culture, religioni, stili di vita

  • Enzo Pace, docente di Sociologia Generale, della Religione e dei Diritti Umani presso l’Università di Padova, coordinatore del Gruppo di ricerca su Islam e Modernità
  • Carlo Melegari, direttore del Centro Studi Immigrazione (CESTIM) di Verona

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Gruppo Italia 81 Amnesty International; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

 

Anno IX - Incontro n. 615 Giugno 2006, ore 21:00, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

Costituzione: in gioco radici, valori, interessi comuni
In cosa consiste la riforma costituzionale su cui saremo chiamati ad esprimerci il 25 Giugno?

  • Lorenza Carlassare, giurista e docente all’Università di Padova.

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Gruppo Italia 81 Amnesty International; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

Anno IX - Incontro n. 608 Maggio 2006 ore 21:00, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

Cosa vuol dire "laicità", oggi?
Il termine "laico" sembra diventato una di quelle parole che cambiano di significato a seconda dei contesti in cui vengono usate. In ambito ecclesiale, si dice "laici" per distinguere tali credenti dal clero. In politica, spesso "laico" sta per ateo o, comunque, agnostico; quasi che un cattolico impegnato in un partito non potesse fregiarsi del titolo. Fino a ieri, poi, i partiti "laici" erano quelli che non avevano riferimenti al cristianesimo nel proprio simbolo. Oggi, tali distinzioni sono venute scemando, anche se non sono scomparse del tutto. Tuttavia, la questione della laicità si ripropone nella sua complessità. Perché in un contesto politico divenuto più "moderno", in cui i fedeli di qualsiasi religione votano sempre più in base ai propri interessi, umori, ideologia, ecco spuntare nuovi dilemmi: come può lo Stato laico conciliare le diverse sensibilità etiche dei suoi cittadini, senza cadere nel lassismo? E fino a che punto ci si può spingere nel proporre la propria visione etica delle cose del mondo, senza ledere il principio di laicità dello Stato?

  • Marco Politi, editorialista del quotidiano la Repubblica
  • Carlo Rubini, redattore di Esodo.

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amnesty International; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

 

Anno IX - Incontro n. 594 Aprile 2006, ore 21:00, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

Idee e proposte per una politica di pace
Nel mondo, è ripresa (ammesso che sia mai finita) la corsa al riarmo, dal nucleare alle armi leggere. E anche l'Italia fa la sua parte: aumentano la produzione di armi e l'esportazione delle stesse, e pure l’importazione di nuovi sistemi d’armamento. Nonché le spese a sostegno delle "missioni di pace" all’estero. Insomma, per il comparto industrial-finanziario-militare le cose non vanno male. Uno "sviluppo" obbligato e persino necessario in questi tempi di globalizzazione? O non sono pensabili e praticabili alternative per ridare senso a quell'art. 11 della nostra Costituzione che recita: "L'Italia ripudia la guerra..."?

  • Giorgio Beretta, caporedattore di Unimondo, coordinatore campagna di pressione sulle "banche armate", esponente della Rete Disarmo e del comitato scientifico dell'Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere (OPAL).

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; Gruppo Italia 81 Amnesty International; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Rete Lilliput; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

Anno VIII - Incontro n. 586 Marzo 2006, ore 21:00, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

La guerra che verrà...
Ovviamente, speriamo che ciò non accada, ma il mondo sembra una polveriera! A tre anni dall’ultimo intervento in Iraq della forza multinazionale guidata dagli Stati Uniti, non solo quel Paese non è stato "pacificato", ma l’intera area mediorientale che va dalla Palestina al Pakistan, è teatro di guerre aperte, conflitti di bassa intensità, tensioni politiche, sociali e religiose, violenze terroristiche ispirate da fondamentalismi. Come si temeva, la "guerra preventiva" non ha sanato le ferite, piuttosto, ne ha aperte di nuove! Per questo, essa rischia di perpetuarsi all’infinito, giacché nel prossimo futuro, è facile previsione, in quella parte del mondo, ma non solo, non mancheranno "crisi" che la "giustifichino"... In tal senso, la recente riaffermazione di quella dottrina, nonché il richiamo alla possibilità che essa includa anche un "attacco convenzionale" basato su nuovi sistemi d'arma nucleari, non può che inquietare, alla luce anche della volontà dell'attuale governo iraniano di dotarsi di armi atomiche, che si andrebbero ad aggiungere a quelle già presenti nell'area. Secondo la nostra Costituzione, l’Italia ripudia la guerra come mezzo per la soluzione delle controversie internazionali. Non sarebbe allora il caso di ribadire che, mai come oggi, la "pace preventiva" è mezzo e fine allo stesso tempo, e il progressivo, concordato e reciproco disarmo dei contendenti è la via maestra per impedire il peggio?

  • Angelo Baracca, docente di fisica all’Università di Firenze, ha svolto importanti ricerche e pubblicato diversi libri scientifici. Da tempo si occupa della questione della proliferazione degli armamenti nucleari e di relazioni internazionali, scrive di queste problematiche su diversi periodici e partecipa attivamente al movimento per la pace e il disarmo

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; Gruppo Italia 81 Amnesty International; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Rete Lilliput; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

 

Anno VIII - Incontro n. 576 Febbraio 2006, ore 21:00, ai Carmini, in corso Fogazzaro 250, Vicenza

America Latina: il continente reaparecido
Lo scorso Giovedì 26 Gennaio, le anziane Madri di Plaza de Mayo hanno inscenato la loro ultima marcia di protesta per le strade di Buenos Aires. Dopo 29 anni e tanti chilometri percorsi per chiedere giustizia per i propri cari, desaparecidos dalla dittatura argentina, Hebe de Bonafini, una delle figure più note di quel movimento di donne coraggiose, ha dichiarato: «Ormai il nemico non abita più alla Casa Rosada», cioè la sede del governo. Forse, fra le tante immagini che ci giungono in queste settimane dall’America Latina, questa è fra le più emblematiche dei venti di cambiamento che soffiano oggi nel continente. Dopo aver resistito per anni alle formidabili pressioni delle multinazionali dell'acqua e del gas, il popolo boliviano ha eletto Evo Morales, primo presidente indio nella storia di quel Paese. Nel 2004, anche l’Uruguay aveva stabilito con un referendum popolare che l'acqua è un bene pubblico e non una "merce" qualsiasi da cui pochi possano trarre profitto. Altro primato raggiunto in Cile: per la prima volta, presidente è una donna, Michelle Bachelet, socialista, la cui storia appare altrettanto eclatante: figlia di un generale dell'aeronautica fedele al governo di Allende, morto in carcere, lei stessa è stata arrestata, con la madre, e pure torturata dai golpisti di Pinochet. Divorziata e religiosamente agnostica, Bachelet è stata eletta in uno dei Paesi più cattolici del continente. E, a sottolineare la volontà di "voltare pagina", la nuova presidente ha annunciato che metà del suo governo sarà composto da donne: una "rivoluzione culturale" in un continente che ha nel machismo una delle più drammatiche cause del suo sottosviluppo. Altri appuntamenti elettorali, attesi nel 2006, potrebbero cambiare ulteriormente il volto politico dell'America Latina. Fra gli altri: in Aprile, si andrà alle urne in Perú e l’esito è quanto mai incerto; a metà anno, si voterà in Messico, dove il sindaco della capitale federale López Obrador tenterà di strappare la presidenza alle destre e dove gli zapatisti hanno intrapreso una campagna politica "dal basso"; in Brasile, dove Lula si gioca il secondo mandato, messo a repentaglio dagli scandali e dalla crisi che hanno investito il suo partito e il suo governo; in Nicaragua, dove una "terza opzione" di un sandinismo rinnovato potrebbe insinuarsi fra la destra e lo sclerotizzato FSLN. Ma, non meno importante e carico di novità è il fatto che tali cambiamenti politici siano oggi accompagnati e sostenuti da nuovi scenari economici. La Cina è ormai un importante partner commerciale di vari Paesi latinoamericani. Così la Spagna, più che l'Europa _ con l'Italia _ apparentemente più preoccupate di non interferire in un'area di tradizionale "dominio" degli Stati Uniti. Sta di fatto, però, che il 1 ° Gennaio del 2005, cioè tredici mesi fa, sarebbe dovuto entrare in vigore il trattato di libero commercio in tutte le Americhe, l’ALCA, fortemente voluto dagli Stati Uniti. Così non è stato e anche questo è un segno dei tempi che cambiano. Al contrario, si vanno consolidando i mercati comuni del Cono Sud e dell’area andina, e nuove relazioni continentali basate sul reciproco interesse, in settori anche strategici come quello energetico, in cui svolge un ruolo chiave il Venezuela del presidente Cháávez, sembrano prefigurare una "alternativa bolivariana" per l'America Latina, nell'epoca della globalizzazione e del post/Guerra Fredda

  • Massimo De Giuseppe, storico contemporaneo dell’America Latina, docente all’università IULM, di Milano

Promosso da: Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (coordinamento); Amici del Guatemala; AGESCI; CGIL; CISL; Granello di Senape; LEGAMBIENTE; Rete Lilliput; Salaam - I ragazzi dell’Olivo; Gruppo Sud-Nord Araceli; Cooperativa UNICOMONDO

 

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